Approfitto di una mia esperienza recente per chiarire ancora una volta alcuni concetti base sul trucco permanente.
 
Solo qualche giorno fa mi ha scritto una ragazza che si era rivolta a una famosa professionista. Dopo aver spiegato all’operatore cosa voleva ottenere si è sottoposta a una seduta di microblading, senza però rimanere soddisfatta del risultato.

Meglio la tecnica del microblading o il dermografo?

La soddisfazione finale su un lavoro dipende da molti fattori, ma è molto importante che una cliente venga informata a dovere prima di procedere, in modo da creare in lei una aspettativa realistica senza la quale l’insoddisfazione è l’unico risultato possibile.
 
Molte miei clienti amano la tecnica pelo a pelo.
Questa tecnica, che sia realizzata con il demografo o con il microblading, deve prevedere una CORRETTA SPAZIATURA tra un tratto e l’altro. Questo perché il pigmento, una volta stabilizzatosi tende ad allargarsi di circa il 10%, migrando naturalmente nello strato sottocutaneo in cui è impiantato.
 
E’ una cosa del tutto normale e qualunque professionista esperto dovrebbe tenerlo da conto.
 
L’operatore dovrà quindi avvisare la cliente che il risultato immediatamente visibile dopo il trattamento non sarà quello definitivo, che si paleserà invece dopo alcune settimane. Il risultato finale corretto – subito dopo la seduta – prevede che ci siano degli spazi adeguati tra un tratto e l’altro, proprio in previsione di questo fenomeno.
 
Un risultato immediatamente perfetto al termine della seduta sarebbe quindi del tutto errato e porterebbe il tatuaggio a divenire una “striscia” compatta e grossolana laddove dovrebbero vedersi i tratti sottili corrispondenti ai peli.
 
Purtroppo però la gran parte dei lavori appena eseguiti che vedo sul web appaiono troppo perfetti e difficilmente si vedono i risultati a lavoro guarito.
 
la cliente deve essere a conoscenza di queste dinamiche legate alla dermopigmentazione. Una corretta informazione lo aiuta a valutare meglio il lavoro ricevuto e ad avere la giusta consapevolezza dei tempi di guarigione e di stabilizzazione del tatuaggio visagistico.
 
Nelle foto di esempio viene mostrato un sopracciglio eseguito da un altro operatore. La grafica mostra il risultato subito dopo il tatuaggio. Il lavoro è scorretto, in quanto non tiene conto del processo di migrazione del pigmento, che tenderà ad aumentare di volume peggiorando quindi l’aspetto finale.
 
Oltre a questo, come già detto nel post precedente, l’operatore ha anche commesso un errore di progettazione, disegnando un sopracciglio molto appuntito su un viso i cui lineamenti richiedevano tutt’altro (si studia MakeUp apposta…)
 
Ancora a proposito di una corretta aspettativa sul lavoro finale: sempre questa ragazza mi ha chiesto un tatuaggio “che non si vedesse”, visto che lei i peli già in parte li aveva. Il problema però è che li aveva mal distribuiti, a causa di una cattiva depilazione eseguita negli anni.
 
Il sopracciglio purtroppo si differenzia dagli altri peli in quanto ha un solo bulbo. Questo bulbo, una volta sradicato, non ricresce più. E’ un pelo quello del sopracciglio soggetto inoltre a stimoli interni ed esterni, stress, malattie autoimmuni, etc.
 
Per chiarire: è impossibile realizzare un tatuaggio “invisibile” o nascosto sotto peli eccessivamente sottili.
 
Se decido di fare un tatuaggio alle sopracciglia devo accettarne i limiti, altrimenti meglio non farlo. Non credete ai miracoli, esistono ottimi lavori ma niente potrà sostituire i vostri peli naturali.

Microblading o il dermografo, quale è la tecnica migliore per le sopracciglia pelo a pelo?

La tecnica usata non è così determinante: microblading o demografo danno risultati molto simili, e anche le caratteristiche specifiche della pelle vanno considerati di volta in volta. Non è assolutamente vero che col microblading i tratti vengono più sottili: è tutto nelle capacità dell’operatore, non dallo strumento utilizzato.
 

Il microblading è una tecnica meno invasiva del dermografo?

No. Se non eseguito da una mano molto esperta può lasciare segni molto vistosi e cicatrici permanenti.

Il colore nel tatuaggio visagistico

Il tatuaggio non è un sostituito del trucco.
Le zone senza peli supportate solo da tatuaggio inevitabilmente saranno più chiare rispetto a quelle dove sono presenti le sopracciglia vere.
 
Bisogna considerare che il colore viene impiantato sotto la cute: una volta stabilizzato è inevitabile che schiarisca leggermente.
Questo avviene anche nei tatuaggi artistici, realizzati con pigmenti ad alta saturazione: una volta guariti saranno sempre mano a mano più chiari, con il passare del tempo. Un professionista lo sa, e cerca di compensare questo fenomeno, che però è inevitabile.
 
In conclusione: l’insoddisfazione di questa ragazza dopo essersi rivolta a questa professionista deriva in parte anche da una aspettativa scorretta su cosa è davvero possibile fare con la dermopigmentazione.
 
Solo con una corretta informazione è possibile chiarire le idee a proposito di disegno, colore, durata e resa estetica finale.
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