Il Ministero della Salute ha sottratto illegittimamente, per due anni, tale trattamento all’estetista, senza alcuna ragione logica o giuridica-scientifica. La volontà del Ministero della Salute trasfusa nella Nota Circolare del 19/05/2019 di considerarla all’interno delle prestazioni sanitarie non è fondata.

Ogni anno ci sono 53.000 donne che a seguito dell’intervento di carcinoma alla mammella necessitano della dermopigmentazione all’areola-capezzolo svolta dall’estetista da oltre trent’anni. Il Ministero della Salute dal 2019 ha deciso, arbitrariamente, di sospendere tali attività, lasciando oltre 100Mila donne prive di questo importantissimo trattamento, asserendo che tale dermopigmentazione sia di competenza del medico, che per inciso, non se ne è mai occupato.

La decisione su questa vicenda è del Consiglio di Stato che, in una camera di consiglio a maggioranza femminile presieduta da Franco Frattini, ha accolto il ricorso di Confestetica. L’associazione di settore, che conta oltre 20.000 iscritti. L’associazione aveva impugnato la circolare ministeriale dinanzi al Tar del Lazio che, in primo grado, aveva dato ragione al Ministero.

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Fonte:
https://www.confestetica.it/punto-estetico/news/il-tatuaggio-areola-capezzolo-torna-fra-le-competenze-proprie-dellestetista-il-ministero-della-salute-e-stato-condannato-anche-a-pagare-le-spese-di-verificazione-dellistituto-superiore-di-sanita